“La risalita dello spread è pericolosa. Serve, perciò, un segnale forte per fermare la speculazione sul nostro debito pubblico: lo Stato centrale e gli enti locali interrompano subito i contratti e le consulenze con i investitori finanziari internazionali. Il Governo guidato dal professor Mario Monti potrebbe dare il là”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, sull’andamento del differenziale di rendimento tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi. “L’Italia deve mandare un messaggio, far vedere che non è inerme di fronte alle pressioni. E la soluzione, a nostro avviso, c’è: bisogna spezzare il legame con le grandi banche d’affari americane, inglesi e tedesche. Che guadagnano sulla nostra pelle due volte: sia speculando sui tassi di interesse dei btp sia come advisor finanziari del Tesoro, delle Regioni, delle Province, dei Comuni. Basterebbe chiudere drasticamente questo secondo canale per tagliare i ponti con chi sta mettendo a repentaglio l’intera economia italiana”.
“Non crediamo – aggiunge Longobardi – alla tesi del contagio: del resto lo stesso ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera, ha detto che i conti pubblici italiani sono sostanzialmente in ordine e le nostre banche sane rispetto agli istituti di altri paesi. Ai mercati non importa più di tanto della crescita, peraltro un po’ a rilento anche in Germania”. Secondo il presidente di Unimpresa, la situazione europea è pesante, ma non giustifica quello a cui stiamo assistendo in queste ore. Dove prevalgono solo gli interessi finanziari e speculativi. Dopo aver spolpato Grecia e Spagna ora gli investitori sono tornati all’attacco dell’Italia”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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