“La nuova liquidità della Banca centrale europea stavolta deve necessariamente essere destinata a sostenere il credito bancario per le impresse”. È il commento del presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, dopo l’annuncio del numero uno Bce, Mario Draghi, che stamattina da Francoforte ha promesso liquidità illimitata alle banche europee fino alla fine del 2012. “La stretta dei rubinetti dei prestiti allo sportello è arrivata a livelli insopportabili, ormai le imprese sono stremate, il disastro è vicino” osserva il presidente dell’associazione, convinto che “bisogna creare le condizioni per uscire dalla bufera e agganciare la ripresa”. “Le prime due aste di liquidità della banca centrale hanno garantito agli istituti italiani oltre 250 miliardi di euro: una montagna di quattrini di cui tuttavia non ha beneficiato l’economia reale” spiega Longobardi. “Adesso serve una svolta, bisogna rimettere in moto il mercato del credito”.
“Siamo molto preoccupati – aggiunge Longobardi – sia per il quadro internazionale sia per la congiuntura interna. In particolare guardiamo con estremo timore allo stato di salute dei conti pubblici: il mancato gettito di 3,4 miliardi di euro indicato ieri dal Tesoro è inevitabilmente destinato ad allargarsi: l’inasprimento della pressione tributaria porta a una contrazione del gettito”. “Il pericolo maggiore deriva dall’iva già portata dal 20% al 21% e che ora pare destinata a schizzare fino al 23%: i consumi potrebbero subire il colpo di grazia”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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