“La pazienza delle imprese, e anche delle famiglie, è finita” spiega Longobardi che è sempre più “preoccupato per il disagio sociale che si tasta con mano semplicemente passeggiando per strada può esplodere e sfociare in una protesta di massa incontrollabile”. Di tutto questo “il Governo non si preoccupa affatto o, per lo meno, sottovaluta la questione”.
Entrando nel merito delle misure necessarie al Paese, Longobardi ricorda “il taglio della pressione fiscale” e “la necessita di ridurre la spesa pubblica con una drastica sforbiciata agli sprechi”. Secondo Longobardi “il rigore non basta e va aggredito il debito pubblico: quella montagna da oltre 1.900 miliardi di euro è la vera zavorra dell’Italia e solo riducendola si riusciranno a liberare le risorse per lo sviluppo e la crescita”. “Purtroppo non vedremo nulla di buono nei prossimi mesi: Governo e Parlamento sono ridicoli e i partiti ci prendono in giro a cominciare dai costi della politica” dice il numero uno di Unimpresa.
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