“Produzione in calo, reddito famiglie crollato del 3,9%, disoccupati oltre quota 10%, pil italiano negativo nel 2013 ed economia globale che rallenta: quello pubblicato oggi dalla Banca d’Italia non è un bollettino economico ma un vero e proprio bollettino di guerra: e non si tratta di una facile battuta, ma della fotografia che lo stesso istituto centrale ha scattato sul nostro Paese”. Lo sostiene il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commentando il documento diffuso oggi dalla Banca d’Italia.
“La crescita tornerà prima, dice la Banca d’Italia, solo a patto che migliorino le condizioni del credito: ma i segnali sul fronte dei prestiti, come ormai rilevato da tutti gli indicatori e da svariati enti di ricerca, non sono affatto buoni” osserva ancora il presidente di Unimpresa. “Questo vuol dire – spiega – che verrebbe a manacre il pilastro sui la Banca d’Italia fonda le sue speranza”. Ecco perché, secondo Longobardi, “in questo quadro ci sembra difficile che nel prossimo anno si possa verificare l’auspicata uscita dalla recessione; non dimentichiamo che il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, ha parlato di ripresa riferendosi al 2015: tra le due previsioni, insomma, lo spread è troppo ampio”.
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