“Stiamo attraversando una fase preoccupante e assolutamente imprevedibile della recessione: gli imprenditori, oltre che i lavoratori e i pensionati, sono letteralmente disperati. E sui suicidi temo si possa innescare un pericoloso effetto emulazione”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, dopo l’ultimo caso di un pensionato che a Napoli ha tentato di togliersi la vita proprio a causa delle difficoltà cagionate dalla crisi finanziaria.
“La lista dei suicidi, tentati o riusciti, si allunga drammaticamente ogni giorno e in questo quadro, purtroppo, il Governo guidato dal professor Mario Monti resta fermo a guardare. Quanti imprenditori e lavoratori dovranno ancora morire perché finalmente si riesca a capire di dover mettere in campo rapidamente misure concrete per risollevare le sorti del Paese?” si chiede Longobardi.
“Le nostre aziende hanno bisogno di strumenti per far ripartire gli investimenti, va riaccesa la miccia per credere nel futuro: oggi per molti c’è solo la paura, mentre gli imprenditori devono tornare ad avere fiducia” dice ancora il presidente di Unimpresa. “Le imprese – conclude – sono soffocate dallo Stato che non paga, dal fisco che si comporta peggio degli usurai e dalle banche che non danno credito. Così molti si trovano a un bivio: o finire nelle mani della criminalità organizzata o togliersi la vita”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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