“Il Governo deve fare qualcosa di diverso e pianificare una concreta riduzione della pressione fiscale. I dati diffusi ieri dal ministero dell’Economia parlano chiaro: le entrate tributarie sono in aumento, ma il ritmo positivo è legato principalmente all’introduzione di nuove imposte o all’aumento di balzelli già esistenti. Una spia d’allarme preoccupante arriva dall’andamento dell’Iva. L’imposta sul valore aggiunto è calata dell’1,4 per cento: vuol dire che nelle casse dello Stato è entrato oltre un miliardo di euro in meno, nonostante l’aumento dell’aliquota ordinaria dal 20 al 21 per cento. Ciò significa che le vendite sono in calo costante e risentono anche del giro di vite fiscale: è un quadro deprimente che non può portare alla ripresa del ciclo economico”.
Ufficio Stampa Unimpresa
a cura di Ago Press
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