“Questa dello smobilizzo dei crediti verso la Pubblica amministrazione è una farsa che continua da troppo tempo, con le promesse di pagamento in bot e btp mai realizzate, con la promessa di approvare la direttiva comunitaria sui pagamenti a 30 giorni, rimandata a novembre”. Questo il giudizio del presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, sulle misure allo studio del Governo che “sta ora trattando con le banche per ottenere lo sconto o l’anticipazione di parte dei crediti vantati dalle imprese verso enti pubblici o verso lo Stato stesso”. Secondo Longobardi “premesso che l’intervento delle banche appare all’orizzonte l’unica soluzione possibile (insieme a quello della Cassa depositi e prestiti), intravedo più di un’anomalia nel fatto che lo Stato debitore incallito e ritardatario pretenda che le banche scontino i crediti vantati verso la Pa nella forma del pro-solvendo”. Nel 2011 i tempi di pagamento medi della pubblica amministrazione sono saliti da 128 a 180 giorni. “Si tratta – spiega il presidente di Unimpresa – di una questione imprescindibile per gli imprenditori grandi e piccoli; un problema drammatico per un paese che voglia ritenersi ancora civile”. In ballo ci sono circa 100 miliardi di euro di arretrati, secondo le elaborazioni del Centro studi Unimpresa. Una montagna di denaro che, dice Longobardi, “contribuisce all’illiquidità dell’economia italiana, con un effetto domino su interi distretti e filiere industriali, e che pongono un freno insormontabile alla crescita del Paese”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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