“Una correzione dei conti pubblici pari a 1,5% del pil – spiega il segretario generale di Unimpresa – comporterebbe la ricerca di fondi per oltre 20 miliardi di euro e si tradurrebbe nell’ennesimo accanimento fiscale sulle imprese del nostro Paese, vista l’assoluta incapacità di trovare soluzioni alternative magari attraverso robusti tagli alla spesa pubblica e agli sprechi”. Secondo Battaglia, “l’Italia ha bisogno di ben altro per cercare di rialzare la testa. L’economia è in una situazione di pericolosa stagnazione e serve uno scatto di reni per mettere il Paese in condizioni di correre e agganciare la ripresa in tempi rapidi”.
a cura del Servizio Ufficio Stampa Ago Press
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