L’analisi di Unimpresa è stata condotta sulla base dei dati della Banca d’Italia e del ministero dell’Economia e delle Finanze. Complessivamente, fino alla fine del 2014, nuovo annus horribilis per le emissioni obbligazionarie statali, vanno rifinanziati 323,8 miliardi di titoli. Fino a dicembre, il Tesoro dovrà vedersela con una lunga lista di scadenze: nel dettaglio, si stratta di 128,8 miliardi di bot, di 108,1 miliardi di btp, di 82,4 miliardi di cct/ctz e di 2,4 miliardi relativi ad altre emissioni (Eurobond, Emtn, Ispa, Globalbond). La quota di debito da rifinanziare cala leggermente negli anni successivi. Nel 2015, infatti, il totale delle emissioni in scadenza ammonta a 192 miliardi: nel dettaglio, si stratta di 9 miliardi di bot, di 145,6 miliardi di btp, di 27,5 miliardi di cct/ctz e di 7,4 miliardi relativi ad altre emissioni.
Nel 2016 vanno rifinanziati 151,9 miliardi di bond statali: nel dettaglio, si stratta di 100,7 miliardi di btp, di 27 miliardi di btp Italia, di 14,4 miliardi di cct/ctz e di 7,7 miliardi relativi ad altre emissioni. Nel 2017 la quota di debito in scadenza cresce sensibilmente e in totale vanno rifinanziati 258,8 miliardi di bond statali: nel dettaglio, si stratta di 112,6 miliardi di btp, di 39,3 miliardi di btp Italia, di 103,6 miliardi di cct/ctz e di 1,2 miliardi relativi ad altre emissioni. Nel 2018 arrivano a fine corsa 121,4 miliardi di titoli pubblici; nel dettaglio, si stratta di 92,4 miliardi di btp, di 24 miliardi di cct/ctz e di 2,9 miliardi relativi ad altre emissioni.
La recente discesa dei differenziali di rendimento è certamente un elemento rilevante per i conti pubblici. Lo spread tra btp italiani e bund tedeschi “corre” sotto i 200 punti base e riduce la spesa per interessi a carico del bilancio dello Stato. E’ un risultato positivo che va cavalcato e ulteriormente migliorato. L’ideale sarebbe restare a lungo sotto il “muro” dei 200 punti e avvicinarsi il più possibile a quota 100 in modo tale da allontanare il più possibile la speculazione finanziaria sui titoli pubblici italiani.
Longobardi a Renzi: “Impegno e responsabilità, da tesoretto spread risorse per tagliare le tasse”
“A Parlamento e al governo di Matteo Renzi che si appresta a chiedere la fiducia alla Camera e al Senato, chiediamo senso di responsabilità e grande impegno per le riforme: la stabilità politica è decisiva sui mercati finanziari e una eventuale, nuova crisi della maggioranza, adesso, correrebbe il rischio di sprecare i risultati positivi raggiunti finora proprio sul costo delle emissioni: le speranze di ripresa economica, prevista da molti enti e istituzioni per il prossimo anno ancorché non particolarmente robusta, verrebbero compromesse” è il commento del presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. Secondo Longobardi “il tesoretto legato all’abbattimento della spesa per interessi può e deve essere usato per tagliare le tasse sia a carico delle famiglie sia a carico delle imprese”.
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