L’analisi, che si basa su dati della Banca d’Italia, non può tener conto, ovviamente, delle eventuali emissioni a breve termine che il Tesoro non ha ancora programmato per i prossimi anni e delle eventuali decisioni circa l’anticipo di rifinanziamenti di talune emissioni rispetto alla scadenza naturale. Secondo i contratti sottoscritti in occasione delle aste, comunque, per ora il 2014 prevede scadenze per 165 miliardi di euro, un miliardo in meno rispetto a quelle in agenda per il 2015. Mentre nel 2016 e nel 2017 sono previste scadenze per 109 e 125 miliardi. Chiude con il fiato sospeso anche il Governo guidato dal professor Mario Monti: tra la fine di questo mese e febbraio 2013, infatti, arrivano a scadenza bot, btp e ctz per complessivi 128 miliardi di euro, l’8% del debito pubblico in circolazione.
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a cura di Ago Press
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