«Il calo del pil del 9 per cento, inserito come stima nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza che il governo si appresta a varare nei prossimi giorni, è l’ennesimo capitolo del libro dei sogni di questo esecutivo. Se il prodotto interno lordo diminuisse di solo nove punti percentuali, ci sarebbe sempre ben poco da festeggiare, tuttavia rappresenterebbe un segnale di frenata della caduta. Con ogni probabilità, e seguendo le previsioni più realistiche, e meno illusionistiche, di istituzioni finanziarie internazionali, l’economia italiana crollerà ben oltre il 10 per cento e la ripresa sarà durissima, specie per le piccole e medie imprese. Analogo ragionamento, pertanto, vale per il rimbalzo dell’economia, che il governo Conte stima in crescita del 6 per cento nel 2021: si tratta di un’altra pia illusione, mentre appare semplicemente propagandistico il previsto rapporto tra deficit e pil al 10,8 per cento».
È quanto dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro, commentando le probabili cifre che il governo inserirà nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza.
Secondo Lauro «il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, inoltre, continua a proclamare una riforma fiscale che dovrebbe essere, auspicabilmente, più semplice, più giusta e più equa, senza mai scoprire le carte: le imprese hanno bisogno, per recuperare il perduto, di notizie definitive sulle norme tributarie, non di continui annunzi generici. Solo allora si potrà capire se il nuovo sistema fiscale sarà effettivamente più semplice, più giusto e più equo”.
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