Niente spending review, con la spesa pubblica che crescerà di 24 miliardi di euro nel triennio 2017-2019. E niente tagli al fisco, con le tasse destinate a salire di 3 miliardi. Le uscite dal bilancio pubblico aumenteranno rispettivamente di 5,4 miliardi, 10,8 miliardi e 8,2 miliardi. Sul fronte delle tasse, il calo di 6,5 miliardi previsto per quest’anno è compensata da incrementi di 4,2 miliardi e 5,4 miliardi nel 2018 e nel 2019. Questi i dati principali dell’operazione “fact checking” sull’ultima “finanziaria”, realizzata dal Centro studi di Unimpresa in vista dell’approvazione del Documento di economia e finanza oltre che della manovra correttiva sui conti pubblici.
Secondo l’analisi dell’associazione, che ha incrociato dati della Corte dei conti e del ministero dell’Economia, la legge di bilancio approvata a dicembre stabilisce aumenti di entrata per 3,1 miliardi nel triennio 2017-2019. Per il 2017 sono previsti incrementi di imposta di 10,1 miliardi e riduzioni di tasse per 16,7 miliardi, con una riduzione finale di 6,5 miliardi. Per il 2018 sono previsti incrementi di imposta di 14,6 miliardi e riduzioni di tasse per 10,4 miliardi, con un aumento finale di 4,2 miliardi. Per il 2019 sono previsti incrementi di imposta di 14,9 miliardi e riduzioni di tasse per 9,4 miliardi, con un aumento finale di 5,4 miliardi. In totale, nel triennio in esame sono previsti aumenti di imposta di 39,8 miliardi e decrementi per 36,6 miliardi, con un saldo “positivo”, per le casse dello Stato, di 3,1 miliardi.
Le misure inserite nella “finanziaria”, poi, non producono effetti positivi sul fronte della spesa pubblica, destinata a salire, nel triennio 2017-2019, di 24,5 miliardi. Per il 2017 sono previsti tagli alle uscite per 7,6 miliardi e maggiori spese per 13,1 miliardi, con un aumento complessivo di 5,4 miliardi. Per il 2018 sono previsti tagli alle uscite per 4,9 miliardi e maggiori spese per 15,8 miliardi, con un aumento complessivo di 10,8 miliardi. Per il 2019 sono previsti tagli alle uscite per 9,3 miliardi e maggiori spese per 17,6 miliardi, con un aumento complessivo di 8,2 miliardi. In totale, nel triennio in esame sono previsti tagli al bilancio dello Stato per 22,1 miliardi e maggiori uscite per 46,5 miliardi, con un saldo “negativo”, per le casse dello Stato, di 24,5 miliardi.
“Abbiamo realizzato questa analisi di fact checking – osserva il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara – per agevolare ragionamenti e valutazioni in vista del Def e della manovra che saranno approvati la prossima settimana dal governo di Paolo Gentiloni. La tendenza degli ultimi anni è sempre stata a raccontare i dati e gli impatti delle misure economiche in maniera non sempre completa e veritiera. L’Unoine europea ci chiede di correggere i conti pubblici per un eccesso di disavanzo per circa 3,4 miliardi e il nostro governo promette tagli di tasse. Qualcosa non torna e l’operazione verità sull’ultima legge di bilancio aiuta ad aprire gli occhi”.
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