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DEF: UNIMPRESA, DEFICIT/PIL 2024 SOTTO 5%, MA GOVERNO CHIARISCA BUCO DA 10 MILIARDI SU PNRR

Giancarlo Giorgetti

«I conti pubblici italiani sono in ordine e non ci aspettiamo, nel prossimo Documento di economia e finanza, l’annuncio di imminenti interventi correttivi. Il rapporto tra deficit e pil per il 2024 sarà inferiore a quota 5% e comunque al di sotto delle previsioni più alte circolate nelle scorse settimane. Si tratterà in ogni caso di un livello che potrebbe spingere la Commissione europea a segnalare al nostro governo la necessità di evitare ulteriori scostamenti nelle politiche di bilancio: non c’è da attendersi una vera e propria procedura d’infrazione, ma semmai una lettera con la quale Bruxelles inviterà Roma ad agire con la massima prudenza con i prossimi provvedimenti economici».

È quanto segnala il Centro studi di Unimpresa in relazione al Def che dovrebbe essere portato al Consiglio dei ministri di martedì 9 aprile. «Ci aspettiamo, invece, che il governo, con il Def, chiarisca le nostre perplessità rispetto al Pnrr e in particolare per quanto riguarda il fatto che mancano 9 miliardi e 420 milioni di euro per chiudere il cerchio alle novità introdotte dal governo col recente decreto legge numero 19 del 2024: a fronte di maggiori spese previste pari a 22 miliardi e 740 milioni, necessari per sostenere il programma RepowerEu e per realizzare nuovi progetti, infatti, le somme disponibili, finora espressamente individuate, sono pari a soli 13 miliardi e 320 milioni. Ne consegue un saldo negativo di 9,42 miliardi: risorse che al momento non sono state rintracciate: un vulnus che corre il rischio di pregiudicare la realizzazione dell’intero Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nella relazione tecnica che accompagna il dl 2 marzo 2024 numero 19 ora all’esame della Camera dei deputati per il prescritto iter di conversione in legge. Dopo le modifiche di dicembre scorso, il Pnrr è salito a 194,4 miliardi e finora l’Italia ha incassato 112,5 miliardi pari al 58% del totale, ma gli obiettivi mancanti e da completare entro il 2026 sono il 63% vale a dire 387 su 617 complessivi. 

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