Prende il via, con le iscrizioni aperte dal 16 giugno, la prima edizione di Sport Senza Barriere, un nuovo contenitore sportivo volto a favorire l’inclusione tra sportivi con disabilità e normodotati. Saranno ben 20 le discipline sportive e di laboratori didattici, dal rafting all’arrampicate, dal rugby al tennis tavolo, dal badminton al beach volley, rappresentati alla manifestazione che si terrà a Luino (Varese) dal 6 all’8 settembre e poi il 28 e 29 settembre 2019. Il progetto, organizzato dalla Federazione Sport e Tempo Libero di Unimpresa, è stato ideato da un gruppo di professionisti del Lago Maggiore. Sport Senza Barriere promuove anche un concorso di narrativa allo scopo di incentivare le attitudini linguistiche e letterarie dei giovani del territorio che vede la presenza di più licei, ed è per questo che i concorrenti (nati tra il 1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2007) sono invitati a produrre un racconto originale e inedito sulla traccia “Sport, disabilità e inclusione”. Le iscrizioni sono aperte dal 16 giugno e tutte le informazioni sono disponibili su sport-senza-barriere.com .
“Per la prima volta nella realtà del Lago Maggiore, un gruppo di professionisti ha deciso di creare un contenitore di tornei che vedranno impegnati sportivi con disabilità e normodotati. Il valore aggiunto dell’iniziativa è quello di far sperimentare da un lato un’esperienza motoria “diversa” a chi non deve quotidianamente sfidare le difficoltà oggettive di una disabilità nel praticare sport, e dall’altro mettere in condizione atleti con disabilità di confrontarsi “alla pari” con altri sportivi. Associare lo sport al mondo dei disabili è una azione che nasce dalla volontà di riconoscere anche nel soggetto con disabilità un uomo dotato di potenzialità” dichiara il presidente della Federazione Sport e Tempo Libero di Unimpresa, Marco Massarenti.
Il valore aggiunto dell’iniziativa è proprio questo: far sperimentare da un lato un’esperienza motoria “diversa” a chi non deve quotidianamente sfidare anche le difficoltà oggettive di una disabilità nel praticare sport, e dall’altro mettere in condizione atleti con disabilità di confrontarsi “alla pari” con altri sportivi. Atleti che sfidano atleti in un sistema come quello odierno che esalta la ricerca della perfezione proprio nell’ambito sportivo. Questo progetto è un chiaro esempio di come si possa creare inclusione attraverso la pratica sportiva, di come si possano superare barriere ideologiche, emotive e psicologiche. Il gruppo di lavoro costituitosi ha al suo interno figure che si occupano ormai da molto tempo di scienze motorie, di medicina dello sport, di comunicazione, di psicologia, oltre che ad essere rappresentanti di Unimpresa. In questo caso, motore dell’iniziativa è stato proprio Marco Massarenti, Presidente Nazionale Federazione Unimpresa Sport E Tempo Libero. L’evento è patrocinato da Regione Lombardia, Comitato Italiano Paralimpico, Coni Comitato Regione Lombardia, Federazione Italiana Rafting, la Provincia di Varese e dal Comune di Luino – che ha aiutato anche nella gestione della preparazione dell’evento che vedrà diverse location impegnate ed un afflusso importante di persone, il Comune di Montegrino ed una serie di altre istituzioni del territorio che hanno voluto sostenere questo evento.
Il lavoro è stato suddiviso in aree di competenza, con un’attenzione non solo alla parte pratica ma anche a quella “divulgativa”, alle cosiddette “buone pratiche” che abbracciano chiunque faccia attività fisica, a qualsiasi età, a qualunque livello. La volontà di tutti è quella di creare un evento che sappia fare rete, con il desiderio che si crei una “struttura” autonoma in grado di replicare questa esperienza con altre “puntate”, aumentando l’offerta sportiva locale per disabili e normodotati. Associare lo sport al mondo dei disabili è una azione che nasce dalla volontà di riconoscere anche nel soggetto con disabilità, un uomo dotato di potenzialità.Tra le più significative barriere “architettoniche” interne si trovano gli atteggiamenti e le motivazioni del soggetto con disabilità che può avere una scarsa consapevolezza delle proprie capacità e un basso livello di considerazione di sé. Questa mancanza di sicurezza si traduce poi nel sentirsi inadatto alla pratica sportiva ma, paradossalmente, questo può accadere ed accade anche per persone senza alcuna disabilità. La volontà del corpo di esprimersi, infine, soprattutto in soggetti con problemi motori, è determinante per quei soggetti che, potendolo, possono effettuare percorsi di recupero.
Il programma di questa speciale settimana sportiva, che vede il sostegno di molte associazioni della provincia di Varese, in special modo del Lago Maggiore, è suddiviso in due momenti nel mese di settembre. Una tre giorni di manifestazioni e due giornate finali dedicati a sport con la bicicletta, con un momento di studio e confronto con gli operatori del settore. A corollario di questi momenti ludici non mancheranno occasioni di riflessione con gli sportivi presenti ed i testimonial che hanno aderito alla manifestazione.
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