“Va molto bene l’innalzamento della soglia di fringe benefit da 600 a 3.000 euro: questa misura, però, rappresenta solo un primo passo verso una revisione normativa a più ampio respiro che faccia del welfare aziendale uno strumento di benessere economico e sociale per le imprese e i loro lavoratori, ancora oggi ancora poco diffuso nelle nostre aziende. Tuttavia, non possiamo ignorare come nessuna misura sia stata presa verso una riduzione di quello che rappresenta il più grande freno alla ripresa economica del nostro Paese ovvero il cuneo fiscale che porta il nostro l’Italia ad essere oggi ancora tra le prime 5 posizioni dei Paesi dell’area Ocse con il costo del lavoro più alto”.
Lo dichiara il consigliere nazionale di Unimpresa, Giovanni Assi.
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