«Il meccanismo dei contributi a fondo perduto inserito dal governo Conte nel decreto “ristori” penalizza ingiustamente il settore alberghiero rispetto a quello, assai più avvantaggiato, delle agenzie di viaggio e dei tour operator: si tratta di una disparità di trattamento ingiustificabile che va sanata al più presto, auspicabilmente con un emendamento alla legge di conversione del nuovo decreto ristori».
È quanto dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro, spiegando che «per gli alberghi, a differenza di agenzie di viaggio e tour operator, è stabilito un tetto, per i contributi a fondo perduto, di 150.000 euro, che va rapidamente cancellato».
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