«Occorre prorogare lo stop alla riscossione fiscale e quindi rimandare l’invio delle cartelle esattoriali fino al termine della pandemia: speriamo che questo ulteriore rinvio possa arrivare con un emendamento della maggioranza parlamentare o dello stesso governo durante l’iter di conversione in legge del decreto “sostegni bis” che al momento stabilisce il blocco fino al 30 giugno, rimettendo così in moto l’intera macchina della riscossione dal giorno 1 luglio».
Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora. «L’altra misura che il governo e le forze politiche devono valutare, in alternativa, è estendere la cosiddetta rottamazione anche dei ruoli esattoriali successivi al 31 dicembre 2010: vanno presi in considerazione, infatti, anche tutti gli anni successivi, fino almeno al 2019, poiché i contribuenti italiani, piegati dagli effetti finanziari ed economici della crisi sanitaria Covid, non sono, né lo saranno nei prossimi anni, in condizione di poter onorare quegli adempimenti tributari» aggiunge il vicepresidente di Unimpresa. Secondo Spadafora «assieme a una auspicabile e rapida riforma, ampia e volta ad abbattere complessivamente le tasse a carico delle imprese e dei lavoratori, è opportuno immaginare una vera e propria pace fiscale, un mattone sul passato che consenta di gettare le basi nuove per un rapporto equo e sostenibile tra lo Stato e i contribuenti».
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