«Anche la dodicesima comparsata televisiva di ieri del presidente del consiglio Conte per illustrare, nei dettagli, il nuovo decreto antivirus, meglio definibile come il dodicesimo bollettino della “disfatta governativa” e della “deriva del nostro paese,” ha confermato la totale mancanza di una strategia di fondo di questo esecutivo e l’assenza assoluta di un discorso di verità sui gravi errori commessi in primavera, sulle irresponsabili sottovalutazioni dell’estate e sulle colpevoli decisioni di questo malinconico autunno. Ci ha soltanto risparmiato, bontà sua, lo pseudo-trionfalismo autocelebrativo del cosiddetto “modello italiano”».
È quanto dichiara il segretario generale di Unimpresa, commentando le nuove disposizioni anti-Covid contenute nel dpcm approvato ieri.
«Questa mancanza di verità, dopo mesi di sofferenze dei cittadini e delle imprese, e dopo l’assenza di un’assunzione di responsabilità, di fronte alla comunità nazionale, convince sempre più che, accanto al flagello del covid 19, il nostro paese stia subendo tragicamente un secondo virus, più letale del primo, il “virus politico-istituzionale” di un governo allo sbando, senza una rotta, capace di creare soltanto confusione, angoscia e una rabbia sociale montante, sempre più esplosiva e pericolosa» aggiunge Lauro. «Saranno queste nuove misure restrittive, enunciate tra larvate minacce e paternalistiche, quanto inutili, raccomandazioni, tra l’altro del tutto contraddittorie, in grado di evitarci di trovare sotto l’albero di Natale i “doni” di un lockdown totale e del fallimento di migliaia di piccole e medie imprese? Incombono i dubbi» osserva il segretario generale di Unimpresa.
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