di Giovanni Assi consigliere nazionale Unimpresa Lavoro e Welfare
Ancora una doccia fredda per le imprese con la recente circolare INPS 115 del 2 agosto 2021 che di fatto rimanda la fruizione dell’incentivo e condanna le imprese ad anticipare a mo’ di bancomat. Infatti la circolare dell’Istituto nel precisare alcuni aspetti legati al possibile utilizzo del contratto di rioccupazione (molti dei quali già ben noti) dice in sostanza alle imprese che il beneficio riguarda sì le assunzioni avvenute con contratto a tempo indeterminato a partire dal 1 luglio 2021, ma che nel frattempo (di non si capisce cosa) le aziende devono sborsare loro i soldini e pagare la contribuzione piena per poi un domani magari compensarle, salvo precisare che l’agevolazione in argomento spetta nei limiti delle risorse specificatamente stanziate e che l’Istituto autorizzerà la fruizione della misura solo dopo avere verificato la sufficiente capienza di risorse! E questa volta abbiamo anche l’ok da parte dell’UE che solitamente è la motivazione principale delle agevolazioni contributive ferme al palo e troppo spesso solo sulla carta presenti. È il caso ad esempio dello sgravio contributivo per l’assunzione di giovani di età inferiore a trentasei anni finalizzato all’occupazione giovanile stabile nonché dello sgravio contributivo del 100% per l’assunzione di donne in condizioni svantaggiate, entrambe in attesa qui della preventiva autorizzazione da parte della Commissione Europea.
Insomma le agevolazioni che ci sono….ma che non ci sono! Nell’attesa anticipare per poi un domani (si spera) recuperare, in uno scenario in cui il costo del lavoro è altissimo e la riforma del lavoro non accenna neanche ad abbozzarsi.
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