Il titolo non è una brutta previsione meteorologica. Infatti non è dato sapere i cambiamenti climatici, o presunti tali, cosa riservino alla vigilia della nuova stagione. Purtroppo è più facile destreggiarsi in previsioni economiche. Tassa che va e che viene, e di conseguenza pressione fiscale che rischia di aumentare ancora di più. Iva avvolta nel mistero, confusione totale del quadro politico aggravata dal palese timoniere che, oggi più che mai, si identifica con l’interesse e la convenienza di parte. Tutte cose che lasciano presagire poco di buono. Ma c’è un dato che fa in modo che la prospettiva lasci spazio alla certezza, è quello della disoccupazione giovanile. L’Istat comunica con dati definiti grezzi, che il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre 2013 è pari al 12%, in crescita di 1,5 punti percentuali rispetto al precedente anno. Il numero dei disoccupati, pari a 3.075.000, è in ulteriore aumento su base tendenziale (13,7%, pari a +370.000 unità). Il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 39,5% a luglio. Aumenta di 0,4% punti rispetto al mese precedente e di 4,3 punti sul 2012. Nel secondo trimestre tra i 15-24enni il tasso sale al 37,3% (+3,4 punti), con un picco del 51% per le giovani donne del Mezzogiorno. Numeri freddi dietro ai quali però si nasconde, ma neanche tanto, il dramma di tante persone. Per un giovane l’attività lavorativa non ha solo una valenza di sostegno economico, ha anche un significato maggiore che abbraccia pure il tema dell’identità. Esso ha necessità di sentirsi e di pensarsi dentro una storia con una prospettiva. Dunque identità e futuro che incidono sulla vita relazionale, sociale e progettuale. Non è difficile immaginare come ci si possa sentire da disoccupati per chi non ha neanche mai visto cosa significhi essere occupati. Lo sa bene Papa Francesco che invita sempre ad un slancio per l’occupazione. Lo sa bene Unimpresa che attraverso il suo presidente Paolo Longobardi e tutte le ramificazioni dell’associazione, quotidianamente e non senza fatica, difendono con i fatti il lavoro. Speriamo solo che la medesima consapevolezza diventi di tutti coloro che indirizzano la vita di milioni di cittadini. Le previsioni, anche quelle economiche, possono sempre essere smentite.
Alfonso D’Alessio
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