«La chiusura della Sardegna stabilita ieri pomeriggio, alla chetichella, con un comunicato sibillino del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, corre il rischio di creare un danno enorme per alberghi e ristoranti. Si tratta di una decisione incomprensibile, assunta da parte del governo a meno di 24 ore dalla riapertura del Paese e dell’abbattimento dei cosiddetti confini regionali. Ma c’è un altro aspetto, per certi versi ancora più allarmistico e sconcertante: col comunicato diffuso ieri, il Mit motiva la sua decisione con una non meglio precisata “particolare situazione dell’organizzazione sanitaria dell’isola”. Si tratta di un’affermazione gravissima che fa riferimento a problemi del servizio sanitario territoriale e della organizzazione degli ospedali sardi sui quali è auspicabile un immediato intervento del presidente della regione Christian Solinas».
Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «La decisione non tiene in considerazione i danni economici cagionati agli imprenditori del settore turistico e di quelli collegati che già si erano attivati ed erano pronti a partire da oggi, mentre saranno di fatto congelati in lockdown per altri 10 giorni: salteranno le prenotazioni e gli incassi subiranno inevitabili effetti, ma andranno comunque pagati stipendi, affitti, fornitori, tasse e balzelli vari. La chiusura è stata decisa, la Sardegna è chiusa: ma il governo non ha accompagnato la sua scelta con opportune misure economiche né si è preoccupato di chiarire se c’è un problema sanitario rilevante, capace – questo sì – di pregiudicare seriamente l’intera stagione turistica» aggiunge Ferrara.
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