Finanza pubblica italiana a doppia velocità: profondo rosso per i conti dello Stato; comuni, province e regioni con bilanci virtuosi. Mentre gli enti locali sono riusciti a ridurre il “buco” nei bilanci di 7,69 miliardi di euro tra dicembre 2012 e dicembre 2013, nello stesso arco di tempo l’amministrazione centrale ha peggiorato l’andamento delle finanze aumentando il “rosso” di ben 78,02 miliardiL’analisi, basata su dati della Banca d’Italia, prende in esame l’andamento delle finanze statali negli ultimi 12 mesi. Analizzando nel dettaglio i comparti “sani” della pubblica amministrazione, spiccano anzitutto i risultati delle regioni: dai 40,99 miliardi di dicembre 2012, il deficit di bilancio è sceso di 4,41 miliardi (-10,78%) raggiungendo quota 36,57 miliardi a dicembre 2013 con un risparmio mensile medio di 368 milioni. Bene l’andamento dei conti anche per le province: da 8,9 miliardi del 2012, il debito è sceso a 8,45 miliardi, con una riduzione di 451 milioni (-5,07%) pari a un risparmio medio mensile di 38 milioni. Il “rosso” dei comuni, poi, è diminuito del 2,96% calando da 48,73 miliardi a 47,29 miliardi con una riduzione di 1,44 miliardi. In media, ogni mese, sui bilanci degli oltre 8mila comuni del nostro Paese sono stati risparmiati 120 milioni. Positivo il trend anche per gli enti di prev idenza con il disavanzo complessivo calato (-8,30%) di 1,38 miliardi (media mese: 115 milioni) passando da 16,67 miliardi a 15,28 miliardi. Complessivamente gli enti locali (categoria nella quale la Banca d’Italia include anche il settore della previdenza) hanno visto diminuire il debito di 7,69 miliardi (-6,67%) da 115,30 miliardi a 107,61 con un risparmio mensile di 641 milioni. Il debito pubblico dello Stato centrale è invece cresciuto, nello stesso arco di tempo, di 78,02 miliardi (+3,92%) con una crescita mensile media di 6,5 miliardi che ha portato la montagna del debito da 1.989,46 miliardi a 2.067,49 miliardi.
“Si parla spesso di sprechi e di disastri di varia natura nei conti pubblici e proprio ieri il consiglio dei ministri ha varato un decreto per sanare alcune emergenze: con questi dati speriamo di aiutare le riflessioni fra quanti dovranno decidere come mettere a dieta la pubblica amministrazione in maniera strutturale” commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. “Dalla nostra rilevazione – aggiunge il presidente di Unimpresa – emerge che le amministrazioni territoriali sono più virtuose, in media, rispetto allo Stato centrale e che pertanto si criminalizzano in particolare i sindaci, ma si sbaglia bersaglio”. Secondo Longobardi, l’analisi assume un rilievo importante proprio ora che sta per essere messa a punto la nuova Tasi e che il Governo, dopo il via libera definitivo del Parlamento, deve attuare i decreti per concretizzare la riforma del catasto; i nostri dati non sono da sottovalutare, va considerata la possibilità di dare maggior spazio al ruolo delle amministrazioni locali nel sistema impositivo. Il federalismo non sembra trovare spazio nelll’agenda del Governo di Matteo Renzi e invece non va messo in soffitta”.
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