«La norma introdotta dal governo nell’ultimo decreto bollette, pubblicato questa mattina in Gazzetta ufficiale, ristabilisce equità: non è uno scudo penale, un favore per gli evasori fiscali, ma una disposizione che va nella direzione di rendere più sereno il rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuenti, tra lo Stato da una parte e i cittadini e le imprese dall’altra. La misura evita l’accanimento nei confronti di un soggetto che ha versato nelle casse dello Stato quanto preteso dall’agenzia delle Entrate: viene disposta, infatti, la non punibilità degli omessi versamenti di ritenute fiscali dovute o certificate oppure l’omesso versamento di Iva o l’indebita compensazione solo se le somme dovute sono state regolarmente versate e le relative procedure definite prima della pronuncia della sentenza di appello». Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.
«Chi legge questa scelta del governo come un occhio strizzato agli evasori è in malafede ed è fazioso: si ignora, soprattutto, che talune disposizioni penali, aggiuntive alle sanzioni già previste in materia tributaria, non fanno altro che penalizzare chi fa attività d’impresa, soprattutto le micro, piccole e medie aziende, per le quali talune disposizioni normative rappresentano un inutile deterrente oltre un freno agli investimenti e alla crescita. Senza dimenticare che i ritardi nei pagamenti fiscali non di rado sono motivati da situazioni di particolare difficoltà e non dalla volontà di sottrarre denaro alle casse dello Stato. Del resto, sarebbe ingiusto punire con una sanzione penale chi, anche se in ritardo, ha pagato tutto, dimostrando lealtà nei confronti del Paese» aggiunge il presidente di Unimpresa.
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