“I dati sulle rateizzazioni delle cartelle esattoriali, che parlano di rate attive per 2,4 milioni di contribuenti per un controvalore di 26,6 miliardi di euro, sono la fotografia di un Paese stremato, ben oltre i soli effetti cagionati dalla crisi internazionale e dalla recessione interna: se così tante famiglie e aziende non riescono a onorare le scadenze con il fisco, vuol dire che tutto il sistema non funziona. Dilazionare i pagamenti dei tributi può essere utile, nell’immediato, per dare ossigeno in frangenti assai complicati, come può essere la perdita di un lavoro o una crisi aziendale. Tuttavia, le rate non fanno altro che rimandare l’appuntamento con i versamenti di imposte, denaro che lo Stato, prima o poi, pretende con tanto di interessi. La situazione di fronte alla quale ci troviamo, pertanto, impone una seria riflessione al governo e al Parlamento, in modo che sia avviato quanto prima un piano serio e concreto volto all’abbattimento della pressione tributaria”. Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commentando i dati diffusi da Equitalia sulle rateizzazioni delle cartelle esattoriali. Ufficio Stampa Unimpresa
a cura dell’Ago Press
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