“Che cos’è il nuovo piano fiscale approvato in questi giorni che ha dato vita alla Super anagrafe? Adesso la Guardia di finanza controllerà i movimenti (prelievi e accrediti) di ogni singolo titolare di un conto corrente incrociando i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate. Ma attenzione, questo non solo alle piccole, medie imprese e alle partite Iva ma anche alle persone fisiche. In pratica, se io voglio regalare 10.000 euro a mio figlio perché si deve sposare, la Guardia di finanza mi mette sotto il mirino e io devo dimostrare che quei soldi li ho raccolti a 100 euro al mese per 10 anni. La scusa è sempre la stessa, contrasto all’evasione fiscale, peccato però che nessuno possa per legge andare a sindacare sull’operato dei grandi aziende ivi comprese quelle di Stato.
L’amministrazione finanziaria, insomma, si accanisce sempre con i piccoli”. Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora. “Navighiamo a vista – aggiunge il vicepresidente di Unimpresa – perché lo Stato Italiano ha un debito pubblico enorme e questo viene risolto applicando maggiori tasse. Ma da dove le prende le tasse? Le prende da chi non si può o non si sa difendere, ovvero i lavoratori autonomi e le piccole e medie imprese. Questo perché il sistema Paese consente a chi è grande di decidere quante tasse pagare e dove pagarle come ad esempio nei casi di bilancio consolidato applicato alle aziende di grandi dimensioni con partecipate estere”. Secondo Spadafora “le piccole e medie imprese e le partite Iva non hanno come difendersi e pagano. Prendiamo ad esempio la tanto decantata flat tax al 15% per dichiarazioni fino a 65 mila euro, se passi dal regime ordinario al nuovo devi pagare tutte le tasse e l’Iva arretrato anche se non hai incassato gli importi delle fatture emesse e mai liquidate”.
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