“L’amministrazione finanziaria dimostri davvero di voler cambiare. Francamente le parole contano poco, attendiamo i fatti”. E’ quanto dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, commentando le dichiarazioni rilasciate oggi in Parlamento dal direttore dell’agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, secondo il quale l’ente “è atteso nei prossimi mesi a una grande prova di maturità” che “significa essere alleati con i contribuenti che sono innanzitutto cittadini”.
“Il cammino da fare è assai lungo, specie sul fronte delle partite Iva e delle realtà aziendali minori” aggiunge Pucci. Secondo il Centro studi di Unimpresa, pmi, artigiani e partite Iva sono osservate speciali dell’amministrazione finanziaria. In un anno sono stati registrati oltre 100mila accertamenti fiscali a carico delle piccole imprese che, con l’85% del totale delle verifiche subite, risultano largamente il comparto più “ispezionato” dall’amministrazione finanziaria. Sono poco più di 2.300, invece, ovvero meno del 2% complessivo, le ispezioni sui grandi gruppi societari mentre superano quota 11mila (meno del 10%) i controlli a carico delle medie aziende. In totale, gli accertamenti sulle partite Iva sono stati oltre 120mila e la stragrande maggioranza si è concentrata su importi di tasse contenuti: 65mila ispezioni (53%) su maggiore imposta accertata fino a 15mila euro, 30mila controlli (24%) fino a 51mila euro, 15mila verifiche (12%) fino a 155mila. Mentre nella fascia più alta, da 15.493.708 euro in su, ci sono state solo 31 verifiche su grandi gruppi societari. Questi i dati principali di un’analisi del Centro studi di Unimpresa sugli accertamenti tributari, secondo la quale gli enti no profit hanno subito 4.200 verifiche (3%).
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