Serve patto per aziende e lavoratori. Il total tax rate di piccole aziende e professionisti è oltre 64%
«Anche le pmi, asse portante dell’economia italiana, devono partecipare al tavolo col governo sul taglio della pressione fiscale chiesto oggi dai sindacati confederali Bisogna fare un patto che guardi contemporaneamente alle imprese e ai loro dipendenti. Il peso delle tasse sul lavoro è eccessivo e va ridotto drasticamente». Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. «La zavorra dei tributi frena la corsa del prodotto interno lordo che continua a crescere con ritmi da prefisso telefonico. Il rischio è che il Paese si avviti presto attorno a una pericolosa stagnazione, ma nessuno sembra preoccuparsi di questa minaccia. Chi fa impresa in Italia, oggi, ha molto coraggio: una prova di tenacia e resistenza che durano da decenni, assai difficile da decrittare. Passione per il proprio lavoro e determinazione sono i pilastri dell’imprenditoria italiana e del made in Italy. Ma è una sorta di credito di cui tutti i governi si approfittano – continuando a premere sull’acceleratore del fisco – e che, adesso, però, sta andando in sofferenza. Se si ferma la piccola impresa, si ferma tutto» aggiunge Ferrara.
Secondo il Centro studi di Unimpresa, il total tax rate delle pmi italiane e dei professionisti supera il 64% del fatturato. A questa percentuale si arriva sommando tutte le voci dei versamenti nelle casse pubbliche: tasse, sia acconti sia saldi, contributi previdenziali, pagamenti vari tra cui pagamenti alle camere di commercio e altri oneri obbligatori. Per una impresa o partita Iva che fattura 50.000 euro l’anno vuol dire che il prelievo fiscale complessivo è di circa 33.200 euro, a fronte dei quali il guadagno netto è di appena 17.800. Quindi, calcolando 12 mesi di attività, il profitto, al netto delle tasse, è di circa 1.483 euro, mentre nelle casse dello Stato si versano, ogni 30 giorni, circa 2.766 euro. Secondo i calcoli dell’associazione, su 50.000 euro di fatturato, si pagano: 13.625 euro di saldo Irpef, 5.241 di acconto Irpef, 956 euro di addizionale regionale Irpef, 236 euro di addizionale comunale Irpef, 71 euro di acconto addizionale comunale Irpef, 53 euro come diritti alla Camera di commercio, 1.689 euro di Irap, 797 euro di acconto Irap, 7.191 euro di contributi previdenziali, 3.779 di acconto contributi previdenziali. Il totale dei versamenti è quindi pari a 33.248 euro, cifra che porta il total tax rate sopra quota 64,5%.
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