Ecco il decalogo dell’associazione per la riforma fiscale allo studio del governo. Il consigliere Salustri: «Le nostre richieste sono quelle delle pmi, ignorate dal governo»
Abolire l’Irap, rimpiazzandola con una imposta sostitutiva più leggera. Piena deducibilità dall’Ires dei costi relativi all’attività di impresa. Cancellare gli ex studi di settore (Isa). E due sole aliquote per l’Iva, una dal 4,5 al 6 per cento, l’atra tra il 18 e il 20 per cento. Sono alcune delle dieci richieste inserite da Unimpresa nel decalogo per una riforma omogenea del sistema fiscale italiano. Tra le altre proposte dell’associazione, la rimodulazione degli scaglioni Irpef e la possibilità, per le aziende, di reinvestire gli utili detassati indicando il modello dichiarativo delle società.
Il decalogo di Unimpresa verrà inviato al governo e al Parlamento nei prossimi giorni, in vista delle interlocuzioni sull’annunciata riforma fiscale. «L’autunno 2020 sarà, per le imprese italiane, il più difficile e complesso degli ultimi vent’anni, in termini finanziari ed economici. Si prospetta un calo del pil tra il 10% e l’11%, una forte contrazione degli investimenti e un crollo drammatico della liquidità per le pmi» commenta il consigliere nazionale di Unimpresa, Marco Salustri. «Unimpresa, dopo il successo del recente convegno, tenuto a Roma, al Palazzo della Minerva del Senato, a tutela delle pmi, nel corso del quale ha definito importanti documenti da proporre al governo per una soluzione efficace in termini fiscali, finanziari, tecnologici e di giustizia civile, è diventata un faro nella nebbia per le imprese italiane. Una guida e, verosimilmente, la voce di tutte quelle realtà imprenditoriali ignorate finora dall’esecutivo» aggiunge Salustri.
Dieci, in tutto, le proposte di Unimpresa e di queste sono sei, nel dettaglio, le richieste relative all’Ires. Unimpresa chiede anzitutto l’abolizione del sistema delle riprese fiscali per l’elaborazione delle imposte Ires e poi la piena deducibilità dei costi inerenti l’attività d’impresa. Viene suggerito, poi, di prevedere la possibilità di reinvestimento degli utili detassati con indicazione nel modello dichiarativo delle società. Si chiede di abolire l’utilizzo degli Isa (ex studi di settore), di abolire i sistemi di calcolo della deducibilità degli interessi passivi oltre che il calcolo per le società di comodo e in perdita sistemica.
Unimpresa chiede poi di abolire il modello Irap e inserire, in un apposito riquadro della dichiarazione dei redditi delle società, il calcolo di un’imposta sostitutiva dell’Irap con l’eventuale indicazione del codice della regione di residenza per la destinazione dell’imposta. Unimpresa auspica anche una rimodulazione dell’Iva in due aliquote, una ridotta per i generi alimentari e di prima necessità da valutare tra il 4,5% e il 6% e una maggiorata per le rimanenti categorie merceologiche tra il 18% e il 20%. Sul fronte Irpef, la richiesta è finalizzata da un lato a rimodulare gli attuali scaglioni affinché alleggeriscano la pressione fiscale sul modello in vigore negli Stati Uniti, dall’altro ad ampliare la deducibilità degli oneri deducibili e detraibili.
Decalogo per una riforma omogenea del sistema fiscale italiano
IRES
1. Abolizione del sistema delle riprese fiscali per l’elaborazione delle imposte IRES;
2. Piena deducibilità dei costi inerenti l’attività d’impresa;
3. Prevedere la possibilità di reinvestimento degli utili detassati con indicazione nel modello dichiarativo delle società;
4. Abolizione dell’utilizzo degli ISA (ex studi di settore);
5. Abolizione del sistemi di calcolo della deducibilità degli interessi passivi;
6. Abolizione del calcolo per le società di comodo ed in perdita sistemica;
IRAP
7. Abolizione del modello IRAP e inserimento, in un apposito riquadro della dichiarazione dei redditi delle società, del calcolo di un’imposta sostitutiva dell’IRAP con l’eventuale indicazione del codice della regione di residenza per la destinazione dell’imposta;
IVA
8. Rimodulazione dell’IVA in due aliquote, una ridotta per i generi alimentari e di prima necessità da valutare tra il 4,5% e il 6% e una maggiorata per le rimanenti categorie merceologiche tra il 18% e il 20%;
IRPEF
9. Per l’IRPEF rimodulare gli scaglioni affinché alleggeriscano la pressione fiscale sul modello degli Stati Uniti;
10. Ampliare la deducibilità degli oneri deducibili e detraibili.
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