«La proroga dal 31 luglio al 15 settembre del termine per il pagamento della quinta rata della cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali è una scelta positiva e condivisibile: il governo, con questo slittamento, che non incide sui saldi di finanza pubblica, combina da un lato le esigenze delle famiglie per le spese estive, dall’altro aiuta anche le imprese, in particolare quelle operanti nel settore del turismo, sostenuto da questa misura». Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.
«La proroga permette alle famiglie di gestire meglio le spese estive, spesso gravose, evitando un eccessivo onere finanziario concentrato nel periodo di maggior esborso. Per le imprese, specialmente quelle nel settore turistico, la proroga può offrire una maggiore flessibilità di cassa. Questo settore, che rappresenta una parte significativa del pil italiano, è particolarmente sensibile ai flussi di liquidità stagionali, e un rinvio del pagamento può aiutare a sostenere l’occupazione e le attività durante i mesi estivi. Dal punto di vista della finanza pubblica, il rinvio non dovrebbe influire significativamente sui saldi, poiché si tratta di uno spostamento temporale dei flussi di cassa e non di una riduzione degli introiti fiscali attesi. Tuttavia, è importante monitorare che tale misura non diventi un precedente per ulteriori rinvii, che potrebbero compromettere la credibilità del governo nel rispetto delle scadenze fiscali. Consentire alle famiglie e alle imprese di posticipare il pagamento delle cartelle può avere un effetto positivo sulla domanda interna, particolarmente nel periodo estivo, quando i consumi sono vitali per il settore turistico e del commercio al dettaglio. Un miglioramento della liquidità disponibile può tradursi in una maggiore propensione alla spesa, stimolando così l’attività economica. In un contesto di incertezza economica, dovuto a fattori globali e interni, misure come la proroga dei pagamenti possono contribuire a mantenere un clima di stabilità e fiducia. Questo è fondamentale per evitare contrazioni della spesa da parte di famiglie e imprese che temono ulteriori peggioramenti del contesto economico» aggiunge il presidente di Unimpresa.
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