«Sembra che non possa trascorrere un giorno che non ci sia un grave problema di credibilità con i crediti di imposta. Nemmeno il tempo per il Ministro Urso di annunciare che finalmente entra in pieno regime il Programma Transizione 5.0, che per moltissime imprese arriva la delusione di vedere vanificati gli investimenti per la Zona Economica Esclusiva (ZES), con dei danni economici incredibili per chi ha deciso di investire al Sud. Nella serata di ieri, l’Agenzia delle Entrate ha diramato un provvedimento riguardante la determinazione della percentuale del credito d’imposta nella Zona Economica Speciale (ZES) unica, stabilito dal Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, è stato emesso il 17 maggio 2024. Tale decreto fissa la percentuale del credito d’imposta al 17,6668%, ma in realtà avrebbe dovuto essere almeno due volte e mezzo superiore. Di fatto il credito d’imposta è stato tagliato di due terzi».
Lo dichiara il consigliere nazionale di Unimpresa, Isa Gatti. Secondo Unimpresa, questo credito d’imposta è destinato alle imprese che effettuano investimenti dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre 2024, specificamente per l’acquisizione di beni strumentali destinati a strutture produttive situate nella ZES unica. La misura è stata determinata tenendo conto del totale dei bonus richiesti tramite istanze valide presentate tra il 12 giugno 2024 e il 12 luglio 2024, che ammonta a 9,5 miliardi di euro, rispetto alle risorse disponibili pari a 1.7 miliardi di euro. Pertanto, la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile da ciascun beneficiario è calcolata dividendo le risorse disponibili per il totale delle richieste, risultando appunto in 17,6668%.
«Ovviamente il tema drammatico è che sembra essere tornati ai tempi dei “click day” dove chi primo arrivava, accaparrava le risorse perché erano sempre insufficienti, ma in questo caso non è nemmeno una questione di tempo, ma di scarsa visione. Per carità, gli errori possono accadere, ma occorre evitare che a pagare siano le imprese. Per questo auspico che il Governo possa reperire le risorse necessarie per finanziare adeguatamente questo capitolo di spesa ed arrivare ad un credito di imposta che dia il senso del ritorno dell’investimento. La misura del credito di imposta per la Zona Economica Esclusiva (ZES) è un’intuizione molto importante per rilanciare l’economia del Sud con lo strumento del credito di imposta. Successivamente, è stata “snaturata” facendole perdere la territorialità e facendo dell’intero Sud una ZES Unica e, purtroppo, il risultato sembra essere stato un errore sulle potenzialità dell’investimento» osserva Gatti.
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