Analisi del Centro studi di Unimpresa: la riscossione, dal 2000 al 2020, ha recuperato solo il 13% delle somme sottratte all’Erario, 139 miliardi su un totale di 1.068 miliardi. Il vicepresidente Spadafora: «Regole da riscrivere assieme alla riforma tributaria promessa dal governo nell’ambito del Pnrr. Il magazzino fiscale degli “esattori” è esploso sotto la bomba innescata dall’inefficienza dello Stato»
Il fisco italiano, dal 2000 al 2021, non è riuscito a recuperare quasi 930 miliardi di euro, cioè l’87% del totale delle somme da sottratte all’erario, tra multe e tasse non pagate, pari a oltre 1.068 miliardi. Negli ultimi 21 anni, il sistema della riscossione ha incassato solo il 13% del “carico” tributario, vale a dire 139 miliardi. I risultati sono in progressivo peggioramento: gli “esattori” erano più efficaci all’inizio del millennio rispetto agli anni più recenti: dal 2000 al 2004, la percentuale di somme riscosse è rimasta sempre stabile sopra quota 20% (record nel 2000 col 28%), mentre l’annus horribilis, escludendo il 2020 in cui la riscossione è stata “congelata” per la pandemia da Covid, è stato il 2019 col 4,3% degli importi recuperati rispetto al carico complessivo. È quanto emerge da una analisi del Centro studi di Unimpresa sulla efficacia della riscossione nel nostro Paese, secondo la quale nel 2020, quando gli “esattori” sono stati fermi ai box per il Covid, nelle casse dello Stato sono arrivate, con la riscossione, solo 177 milioni, pari allo 0,4% dei 49 miliardi di riferimento dell’anno. «Le regole della riscossione vanno riscritte completamente, ma la ristrutturazione va inserita nella riforma fiscale che il governo ha promesso di approntare nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. È finito il tempo di interventi verticali su singoli aspetti o singoli ambiti di una disciplina, quella tributaria, devastata da decenni di leggi aberranti, di meccanismi normativi farraginosi, di tassazioni incomprensibili e soprattutto insopportabili. Una lunghissima serie di errori che hanno portato alla creazione di un rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuente tutt’altro che leale e trasparente» commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora. «Il magazzino fiscale degli “esattori” di fatto è esploso sotto la bomba innescata dall’inefficienza dello Stato» aggiunge il vicepresidente di Unimpresa.
Secondo l’analisi del Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dati della Corte dei conti, il totale del carico della riscossione, progressivamente accumulato dal 2000 al 2020, si attesta a quota 1.068,8 miliardi dii euro. Di questi 1.068,8 miliardi, sono stati recuperati, nell’arco di 21 anni, solo 139,5 miliardi parii ad appena il 13,1% del magazzino fiscale; mancano all’appello, 929,2 miliardi: vuol dire che le tasse e le multe non pagate corrispondono all’86,9% del totale. Nell’arco dei 21 anni esaminati, la capacità dello Stato di riscuotere è costantemente peggiorata: dal 2000 al 2004, la percentuale di somme riscosse è rimasta sempre stabile sopra quota 20% (record nel 2000 col 28%), mentre l’annus horribilis, escludendo il 2020 in cui la riscossione è stata “congelata” per la pandemia da Covid, è stato il 2019 col 4,3% degli importi recuperati rispetto al carico complessivo. Nel 2020, infatti, quando gli “esattori” sono stati fermi ai box per effetto delle misure decise dal governo con l’obiettivo di dare respiro a famiglie e imprese in crisi di liquidità, nelle casse dello Stato sono arrivate, con la riscossione, solo 177 milioni, pari allo 0,4% dei 49 miliardi di riferimento dell’anno.
Nel 2000, il carico tributario era di 32,3 miliardi, dei quali sono stati riscossi 9,1 miliardi (28,0%), mentre non sono stati recuperati 23,2 miliardi (72,0%); nel 2001, il carico tributario era di 18,9 miliardi, dei quali sono stati riscossi 5,1 miliardi (26,5%), mentre non sono stati recuperati 13,9 miliardi (73,5%); nel 2002 il carico tributario era di 17,7 miliardi, dei quali sono stati riscossi 4,1 miliardi (22,8%), mentre non sono stati recuperati 13,6 miliardi (77,2%); nel 2003 il carico tributario era di 19,1 miliardi, dei quali sono stati riscossi 4,8 miliardi (25,2%), mentre non sono stati recuperati 14,3 miliardi (74,8%); nel 2004 il carico tributario era di 24,5 miliardi, dei quali sono stati riscossi 5,1 miliardi (21,1%), mentre non sono stati recuperati 19,3 miliardi (78,9%); nel 2005 il carico tributario era di 34,9 miliardi, dei quali sono stati riscossi 5,8 miliardi (16,8%), mentre non sono stati recuperati 29,1 miliardi (83,2%); nel 2006 il carico tributario era di 47,5 miliardi, dei quali sono stati riscossi 9,9 miliardi (20,9%), mentre non sono stati recuperati 37,5 miliardi (79,1%); nel 2007 il carico tributario era di 45,7 miliardi, dei quali sono stati riscossi 7,9 miliardi (17,4%), mentre non sono stati recuperati 37,7 miliardi (82,6%); nel 2008 il carico tributario era di 44,3 miliardi, dei quali sono stati riscossi 8,5 miliardi (19,3%), mentre non sono stati recuperati 35,7 miliardi (80,7%);nel 2009 il carico tributario era di 54,5 miliardi, dei quali sono stati riscossi 8,4 miliardi (15,4%), mentre non sono stati recuperati 46,1 miliardi (84,6%); nel 2010 il carico tributario era di 61,5 miliardi, dei quali sono stati riscossi 9,2 miliardi (15,1%), mentre non sono stati recuperati 52,2 miliardi (84,9%); nel 2011 il carico tributario era di 68,1 miliardi, dei quali sono stati riscossi 8,3 miliardi (12,2%), mentre non sono stati recuperati 60,1 miliardi (87,8%); nel 2012 il carico tributario era di 71,3 miliardi, dei quali sono stati riscossi 7,8 miliardi (11,0%), mentre non sono stati recuperati 63,4 miliardi (89,0%); nel 2013 il carico tributario era di 69,4 miliardi, dei quali sono stati riscossi 7,6 miliardi (11,1%), mentre non sono stati recuperati 61,7 miliardi (88,9%); nel 2014 il carico tributario era di 72,7 miliardi, dei quali sono stati riscossi 8,9 miliardi (12,3%), mentre non sono stati recuperati 63,7 miliardi (87,8%); nel 2015 il carico tributario era di 70,5 miliardi, dei quali sono stati riscossi 8,2 miliardi (11,7%), mentre non sono stati recuperati 62,3 miliardi (88,3%); nel 2016 il carico tributario era di 63,2 miliardi, dei quali sono stati riscossi 6,8 miliardi (10,9%), mentre non sono stati recuperati 56,3 miliardi (89,1%); nel 2017 il carico tributario era di 63,9 miliardi, dei quali sono stati riscossi 5,7 miliardi (8,9%), mentre non sono stati recuperati 58,2 miliardi (91,1%); nel 2018 il carico tributario era di 69,9 miliardi, dei quali sono stati riscossi 4,6 miliardi (6,6%), mentre non sono stati recuperati 65,2 miliardi (93,4%); nel 2019 il carico tributario era di 68,8 miliardi, dei quali sono stati riscossi 2,9 miliardi (4,3%), mentre non sono stati recuperati 65,9 miliardi (95,7%); nel 2020 il carico tributario era di 49,1 miliardi, dei quali sono stati riscossi 177 milioni (0,4%), mentre non sono stati recuperati 48,8 miliardi (99,6%).
- Rassegna Stampa 22.12.2024 - 22 Dicembre 2024
- Libero Quotidiano – Unimpresa, crescono surroghe dei mutui. Più 60% nel I semestre 2024 - 22 Dicembre 2024
- Il Messaggero – Mutui, surroghe in salita del 60% - 22 Dicembre 2024