Il calo del prezzo del gas, in grado di far scendere il costo delle bollette dei prossimi mesi con una riduzione tra il 30% e il 40%, avrà effetti positivi sui livelli generali dell’inflazione, in Italia, che potrebbe arrivare sotto il 7% livello medio nel 2023. In assenza della imminente e auspicata riduzione del prezzo del gas, l’inflazione media di quest’anno sarebbe arrivata al 7,2%. Questa nuova traiettoria potrebbe accelerare il ritorno dell’indice dei prezzi al consumo del nostro Paese verso il 2%, fino a questo momento ipotizzabile soltanto verso la fine del 2024. È quanto stima il Centro studi di Unimpresa. «Dobbiamo essere chiari e trasparenti: la riduzione del prezzo del gas non è merito del governo, ma del naturale andamento del mercato che sta riequilibrando i valori di vendita dopo un anno di pesante speculazione. Resta fondamentale, pertanto, una decisa azione da parte del governo, che nel corso del 2023 è chiamato a rivedere le scelte in campo energetico degli ultimi anni: servono i rigassificatori e è necessaria una diversificazione delle forniture internazionali affinché il nostro Paese sia più indipendente a livello di stoccaggio e meno legato alle azioni speculative dei determinati operatori» commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, secondo cui «è indispensabile coniugare le esigenze di breve termine, per garantire gli approvvigionamenti al Paese, e quelle di lungo periodo».
Secondo il Centro studi di Unimpresa, se saranno confermate, nei prossimi giorni, da Arera, le riduzioni del prezzo medio del gas nel mese di gennaio, il costo delle bollette potrebbe beneficiare di una “sforbiciata” tra il 30% e il 40%. Tale, significativa diminuzione potrà incidere positivamente sul livello generale dell’inflazione in Italia: senza la riduzione del prezzo del gas, l’indice dei prezzi al consumo sarebbe rimasto attorno al 7,2% medio nel 2023, mentre adesso è verosimile prevedere una media annua sotto la soglia del 7%. Ciò potrebbe comportare una accelerazione della discesa verso la quota “ottimale” del 2% dell’inflazione, finora indicata per la fine del 2024. «Il prezzo del gas, schizzato a livelli inimmaginabili nel corso del 2022 a cagione della speculazione, ha rappresentato un elemento critico sia per le famiglie sia per le imprese, che hanno visto aumentare drasticamente i loro costi» aggiunge Spadafora.
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