La crisi non demorde, «i colpi della recessione sono arrivati nella carne viva del tessuto produttivo: la base industriale si è contratta del 20%. Anche noi, come Giovani Imprenditori, contiamo, forse per la prima volta, i caduti sul campo. Se chiudono le imprese dei giovani, il Paese brucia il futuro, le speranze, il dinamismo». Lo dice il presidente dei Giovani Industriali di Confindustria, Jacopo Morelli, secondo il quale una strada per uscire dalla crisi «è creare nuove occasioni di lavoro, dare ossigeno alle aziende, per esprimere ogni potenziale al meglio» Il «peso» della pressione fiscale è «cresciuto così tanto da diventare una confisca»: quella «ufficiale toccherà nel 2012 il 45% del Pil», l’onere sulle imprese «sarà superiore al 68%». Il leader dei giovani imprenditore chiede di «abbassarla in maniera sostanziale» avvertendo: «Il tempo della pazienza è finito».
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