Gli interventi sul processo civile approvati dal governo la scorsa settimana – che rientrano negli impegni per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – forniscono un contributo importante alla valorizzazione delle forme di giustizia complementare, attraverso una revisione sistematica del decreto legislativo 28 del 2010 e la previsione di novità dirette a incentivare il ricorso alla gestione stragiudiziale delle controversie, anche attraverso l’estensione della negoziazione assistita tramite avvocati alle controversie di lavoro e il potenziamento dell’arbitrato. È quanto osserva la Federazione Unimpresa Adr e Legal in relazione ai due decreti legislativi, licenziati in esame preliminare dal consiglio dei ministri il 28 luglio, volti ad attuare la legge delega di riforma del processo civile e dell’Ufficio per il processo, approvata dal Parlamento il 26 novembre 2021.
“Lo schema di decreto rappresenta il primo risultato di un’attenzione crescente nei confronti dei sistemi della giustizia alternativa e la testimonianza diretta di una maturata consapevolezza circa l’importanza degli stessi per il miglioramento e la crescita del tessuto economico e sociale” osserva il segretario generale della Federazione Unimpresa Adr e Legal, Giuseppe Carà.
Secondo Unimpresa Adr e Legal, il testo contiene novità molto interessanti che spaziano dall’estensione dell’ambito di operatività della mediazione civile e commerciale, all’introduzione e potenziamento di interessanti incentivi e agevolazioni fiscali, senza dimenticare la chiara volontà di rafforzare la mediazione demandata puntando anche sulla formazione dei magistrati, chiamati a curare la loro formazione e il proprio aggiornamento in materia di mediazione con la frequentazione di seminari e corsi, organizzati dalla Scuola superiore della magistratura, anche attraverso le strutture didattiche di formazione decentrata. La formazione rappresenta uno snodo cruciale per il radicamento dei principi e dei valori che caratterizzano gli strumenti della giustizia alternativa e per una implementazione consapevole delle regole che governano il funzionamento del sistema e dovrà coinvolgere attivamente tutti gli addetti ai lavori. In perfetta continuità con alcuni progetti già sperimentati a livello nazionale, viene incentivata, altresì, la promozione di progetti di collaborazione con università, ordini degli avvocati, organismi di mediazione, enti di formazione e altri enti e associazioni professionali e di categoria, nel rispetto della reciproca autonomia, per favorire il ricorso alla mediazione demandata e la formazione in materia di mediazione.
“In questo scenario la Federazione Unimpresa Adr e Legal intende fornire un contributo attivo per la divulgazione dei principi e dei valori che ispirano gli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, tramite la predisposizione di seminari che coinvolgano attivamente tutti gli operatori di settore, partecipando, così, con responsabilità e consapevolezza, al percorso di costruzione di nuovo modello di giustizia, alternativo e complementare al sistema della giustizia ordinaria” osserva Carà.
Parole di apprezzamento arrivano anche dal Presidente della Federazione Unimpresa Adr e Legal, Valeria Virzì, che esprime e dichiara la sua soddisfazione per il contenuto dello schema di decreto, raccogliendo con favore anche la norma che annovera tra i requisiti di serietà degli organismi di mediazione, non solo l’onorabilità dei soci, degli amministratori, dei responsabili e dei mediatori degli organismi ma anche la previsione, nell’oggetto sociale o nello scopo associativo, dello svolgimento in via esclusiva di servizi di mediazione, conciliazione o risoluzione alternativa delle controversie e di formazione nei medesimi ambiti, segno tangibile della volontà di garantire un servizio improntato ad alti standard qualitativi. “Tanto è stato fatto e molto rimane ancora da fare e come Federazione cercheremo di dare il nostro contributo al dialogo politico e scientifico in atto” dichiara Valeria Virzì.
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