I dati delle liti pendenti a Piazza Cavour: ben 53.842 sul totale di 120.473 fascicoli riguarda liti con l’amministrazione finanziaria. Il segretario generale Lauro: «Nuovo governo Draghi risolva anche il nodo della giustizia tributaria»
Zavorra fiscale in Cassazione. Ben 53.842 sul totale di 120.473 fascicoli pendenti in Corte di cassazione sono in materia tributaria, vale a dire oltre il 44% del complessivo “arretrato” dei giudici di legittimità.
È quanto segnala Unimpresa, ricordando che il record era stato raggiunto nel 2018 con 54.744 fascicoli fiscali ancora da smaltire nel più alto grado di giudizio e che nel 2020 sono state decise 9.000 questioni relative alle “tasse”. « Tra le riforme strutturali, ormai indifferibili per la ripresa, che il presidente incaricato Mario Draghi inserirà nel suo programma dii governo, collegate ad un Recovery Fund, aggiornato e reso più concreto possibile, spiccano il fisco, la giustizia civile e la pubblica amministrazione, come aveva approfondito Unimpresa, nel convegno sulle riforme, organizzato, in Senato, nel settembre scorso. La giustizia civile, tuttavia, rappresenta il nodo più urgente e complesso, da sciogliere, se si vorrà rilanciare l’impresa italiana, specie le piccole e medie imprese, e attirare investimenti esteri nel nostro Paese» commenta il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro.
Quanto ai dati, all’inizio del 2018 la pendenza era di 52.276 cause, nel corso dell’anno sopravvennero 12.466 ricorsi e furono definiti 9.916 ricorsi. A fine anno la pendenza era di 54.474 cause, il punto più alto mai raggiunto. Nel corso dell’anno successivo, il 2019, sopravvennero 9.536 ricorsi e furono definiti 11.461 processi, la pendenza si ridusse a 52.542 cause tributarie. Nel 2020 sono sopravvenuti 9.841 ricorsi e sono state definite 9.141 cause, la pendenza è risalita a 53.482 (sul totale di 120.473 cause) circa 1.000 fascicoli in meno di quelle pendenti a fine 2018. L’analisi scomposta per materie delle decisioni della Cassazione mostra che il numero degli annullamenti di decisioni delle Commissioni tributarie regionali è pari al 45,6%. Si tratta di un dato nettamente superiore a quello degli annullamenti delle decisioni dei giudici civili di secondo grado.
«Come è stato recentemente ricordato dal primo presidente della Corte di cassazione, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, nonostante il rafforzamento degli organici e altre misure volte a smaltire gli arretrati, la mole di cause fiscali resta enorme e ingestibile, con buona pace del rapporto corretto e trasparente tra contribuenti e amministrazione finanziaria» aggiunge Lauro secondo il quale «tra i tanti, difficili nodi e problemi del nostro Paese che il nuovo governo dovrà risolvere rientra, senza dubbio, anche quello della giustizia tributaria. Alla fine dello scorso anno, quasi la metà delle cause pendenti dinanzi la Corte di cassazione si riferiva proprio a questioni fiscali: ben 53.842 sul totale di 120.473 fascicoli sono in materia tributaria, vale a dire oltre il 44% del complessivo “arretrato” dei giudici di legittimità. Si tratta, come è evidente, di una questione non più rinviabile e finora solo lambita, peraltro senza risultati soddisfacenti, dagli interventi normativi degli ultimi anni».
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