«La fiducia incassata in Parlamento dal governo di Mario Draghi, oggi, con un consenso atteso e numericamente importante, è il primo passo per mettere il Paese sul sentiero della crescita e del futuro. Unimpresa conferma il sostegno al nuovo esecutivo, condividendo le linee guida tracciate dal premier sia alla Camera sia al Senato, ispirate ai valori dell’Occidente, ai principi sociali e ai più alti valori della cultura italiana».
È quanto dichiara il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara.
«La parola fiducia – aggiunge Ferrara – ha una centralità soprattutto nell’ambito in cui la finanza e le banche possono essere decisive per il futuro del Paese. Mi riferisco, in particolare, alle somme che si accumulano sui conti correnti degli italiani e non sono indirizzate, come sarebbe necessario, alla crescita e allo sviluppo. Solo nell’ultimo anno, sui conti correnti delle famiglie e delle imprese sono stati lasciati 160 miliardi di euro, più di 10 miliardi al mese congelati. Compito di Draghi, col sostegno di tutte le componenti sociali, sarà, tra i tanti problemi da risolvere legati al Covid, mobilitare questi risparmi in consumi e investimenti. In totale, nei depositi bancari ci sono 1.737 miliardi di euro ovvero quanto vale il prodotto interno lordo italiano. Tutti quei soldi sono bloccati dalla paura cresciuta e alimentata esponenzialmente durante la pandemia negli ultimi 12 mesi. Le famiglie accumulano e non spendono, le imprese creano riserve e non fanno investimenti». Secondo il presidente di Unimpresa l«a moneta è uno strumento importante per la crescita economica. Il risparmio è universalmente considerato una grande virtù: quando è troppo, però, lo è anche meno o forse non lo è più. Ci sentiamo tutti rassicurati dalla crescita esponenziale della capacità di risparmio degli italiani. Ma tutta questa ricchezza sta diventando una sorta di grande cuscino su cui il nostro Paese sta poggiando la sua testa. È come se ci stessimo addormentando, come se ci stessimo fermando tutti. E questo è sbagliato, pericoloso. Al governo spetta il compito di svegliarci».
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