“Il drammatico discorso celebrativo, per nulla formale, che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha tenuto, in occasione della festa della Repubblica, è stato di esemplare chiarezza, specie quando, per evitare la “rovina dell’umanità”, a causa del conflitto bellico in corso, ha invocato non solo l’unitá, ma ha intimato un altolà a coloro che accrescono i serbatoi dell’odio, negando, più o meno subdolamente, le ragioni della libertà, della democrazia e della giustizia internazionale dei popoli. Cioè i fondamenti ultra decennali della politica estera del nostro paese”. Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro. “Un governo senza una politica estera, coesa e inequivoca, non può sopravvivere, non esiste, non ha alcun rilievo nei rapporti internazionali, di fronte ad una crisi geopolitica a livello globale. Il monito presidenziale, quindi, era rivolto, di fronte allo sfarinamento quotidiano della cosiddetta maggioranza di unità nazionale, a quei partiti che incrinano e pregiudicano, giocando con il fuoco, il fronte della nostra politica estera, rincorrendo effimeri sondaggi e illusori vantaggi elettorali. Non a caso, Unimpresa ha auspicato, da settimane, una richiesta del governo di fermo chiarimento, in sede parlamentare. L’occasione si presenterà il prossimo 21 giugno, quando sulle dichiarazioni del capo del governo, dovrà essere approvata una risoluzione. Una risoluzione di politica estera, chiara e lineare, non annacquata, non contraddittoria e non pasticciata da compromessi verbali. Altrimenti il governo Draghi diventerà l’ombra di se stesso, una parodia unfit, a livello europeo e internazionale” aggiunge Lauro.
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