«Compromessi dignitosi nel formare un governo di coalizione sono inevitabili, ma compromessi sulla politica estera atlantista, sul sostegno alla guerra di liberazione dell’Ucraina e sulla condanna, senza nessun attenuante, dei crimini di guerra che continua a commettere il dittatore del Cremlino, altro che dolci corrispondenze tra scambi alcolici di vodka e lambrusco, sarebbero inaccettabili per chi, come Unimpresa, nutre fiducia e si aspetta, sul tema, una coerenza rigorosa da parte della premier in pectore».
Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro. «Ambiguità sulla posizione internazionale dell’Italia farebbero nascere un governo già morto, un aborto, altro che di alto profilo. Di fronte a questo squalificante carosello filoputiniano, sconcertante e offensivo per le famiglie e per le imprese in sofferenza, che aspettano provvedimenti urgenti, si imporrebbe nettezza assoluta, optando per un incarico esplorativo, che, in maniera inequivocabile, prima di sciogliere la riserva, documenti, per tabulas, la linea di politica estera del governo e la scelta del responsabile degli Affari Esteri, che la dovrà interpretare e realizzare in modo lineare» aggiunge Lauro.
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