«Lo scollamento altalenante della cosiddetta maggioranza di governo, ad opera del partiti più rappresentativi in parlamento, ha raggiunto, in queste ore, in merito alle aperte contestazioni al premier Draghi sulla presunta opacità della politica estera atlantica e sulle misure crescenti di sostegno, in armamenti, alla resistenza del popolo ucraino, il limite di guardia. Il punto di non ritorno. Lo stillicidio degli ultimi mesi, denunziato come irresponsabile da Unimpresa, anche sulle politiche di sostegno alle famiglie e alle imprese, flagellate dalla crisi recessiva in atto, si sta trasformando in una deflazione politico-istituzionale, che non esita a contestare, oltre che Draghi, anche la linearità del presidente Mattarella. E lascia presagire una crisi di governo e, in autunno, il ritorno anticipato alle urne, con la legge elettorale attualmente in vigore». Lo dichiara il segretario generale di Unimpresa, Raffaele Lauro. «I mostri dell’antieuropeismo e dell’antiamericanismo, nonché le ambiguità irrisolte del legami sotterranei, quelli di certo opachi, con i regimi autoritari della Russia, della Cina e di altre autocrazie, stanno riprendendo forza in questo revival, sovranista e populista, nostrano, alimentato da una subdola propaganda pseudo pacifista, spacciata, paradossalmente, come la difesa della costituzione repubblicana e della democrazia parlamentare. Se questi eventi avessero malauguratamente a verificarsi, superata la barriera settembrina dei vitalizi parlamentari, si assisterà ad una campagna elettorale, ancor più caotica, manipolatrice, inconcludente e paralizzante della precedente, di tutti contro tutti. Con lo spettro, in tempi di emergenza estrema, di una totale ingovernabilità delle istituzioni democratiche. Previsione infausta per celebrare il primo maggio 2022, la Festa del Lavoro» aggiunge il segretario generale di Unimpresa.
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