Tra il 2019 e il 2046 scadono altri 1.011 miliardi di titoli e in totale sono in circolazione bot, btp, cct e ctz per complessivi 1.789 miliardi. Le tensioni sul differenziale di rendimento tra i titoli italiani e quelli tedeschi potrebbero erodere i vantaggi sul versante della spesa per interessi programmata negli scorsi mesi quando lo spread era sceso fin sotto quota 90 punti base. Secondo l’analisi dell’associazione, basata su dati della Banca d’Italia, tra luglio e dicembre del 2015 scadono complessivamente 197,5 miliardi di titoli emessi dal Tesoro italiano: si tratta, nel dettaglio, di 85,1 miliardi di bot, di 71,8 miliardi di btp, di 25,1 miliardi di cct e di 15,5 miliardi di ctz. L’anno prossimo arrivano a fine cors 220,3 miliardi di titolo così ripartiti: 43,4 miliardi di bot, 136,8 miliardi di btp, 13,9 miliardi di cct e 26,2 miliardi di ctz. Nel 2017 vanno rinnovati, allo stato, 206 miliardi di debito: 162,2 miliardi di btp, 31,2 miliardi di cct e 12,7 miliardi di ctz. I titoli in circolazione che scadono nel 2018 ammontano a 153,7 miliardi: 125,7 miliardi di btp e 28,1 miliardi di cct. Il resto dei titoli in circolazione – con scadenza prevista tra il 2019 e il 2046 – vale 1.011,5 miliardi: 973,9 miliardi di btp e 37,6 miliardi di cct. Complessivamente, ammontano a 1.789,4 miliardi i titoli di Stato in circolazione: si tratta di 128,5 miliardi di bot, di 1.470,5 miliardi di btp, di 135,8 miliardi di cct e di 54,4 miliardi di ctz.
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