Il governo non ha tenuto nella giusta considerazione i costi dei tamponi che, in una percentuale non irrilevante, saranno gioco-forza a carico delle aziende. Calcolando una media di circa 200 euro al mese per 14 test al costo unitario di 15 euro, una piccola azienda potrebbe essere costretta a sobbarcarsi una spesa di diverse migliaia di euro. Si tratta di un costo, segnala Unimpresa in un documento pubblicato sul sito dell’associazione, che nasce dall’introduzione, da ieri, del green pass obbligatorio per i luoghi di lavoro: tale obbligo ha, di fatto, creato una netta distinzione per le lavoratrici e per i lavoratori non vaccinati, specie quelli più contrari ai test effettuati per verificare l’eventuale positività al Covid: da una parte i dipendenti indispensabili, in relazione ai quali le aziende e, più in generale, i datori di lavoro, nella oggettiva difficoltà di sostituirli, saranno sostanzialmente obbligati a farsi carico dei tamponi; dall’altra quelli sostituibili o non indispensabili che rimarranno a casa senza percepire la retribuzione. «Le conseguenze negative sarebbero doppie per un piccolo imprenditore: da un lato il costo extra per i tamponi dei dipendenti non sostituibili, dall’altro il danno sociale e relazionale con chi, invece, resterà a casa» commenta il consigliere di Unimpresa Sanità, Marco Massarenti.
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