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I salari non crescono.

A maggio le retribuzioni contrattuali orarie restano ferme rispetto ad aprile, mentre crescono dell’1,4% su base annua, superando il tasso d’inflazione (all’1,1%). Lo rileva l’Istat. Il sorpasso, che conferma quando registrato ad aprile, non è dovuto al progredire degli stipendi,ma alla caduta dei prezzi avvenuta nell’ultimo periodo.

 

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