Ci sono scritti bellissimi che elogiano il dubbio, la mitezza, l’umiltà e molte altre sfaccettature utili per vivere bene la vita. Confesso la mia ignoranza, non so se ve ne siano di simili che trattano il buonsenso. Una cosa è certa, sarà per la calura estiva o forse per la stanchezza che in questo periodo dell’anno si accumula, ma più che mai se ne avverte la latitanza. Prendendo un dizionario della lingua italiana, anche di quelli che si trovano in rete, il buon senso viene generalmente definito come la capacità naturale dell’individuo di valutare e distinguere il logico dall’illogico, l’opportuno dall’inopportuno, e di comportarsi in modo giusto, saggio ed equilibrato, in funzione dei risultati pratici da conseguire. Dunque dovrebbe essere una capacità naturale, e la sua mancanza dovrebbe condurci nell’innaturalezza. Come mai in tante situazioni della vita preferiamo agire abdicando alla logica, dimenticando l’equilibrio conseguendo risultati in definitiva non pratici per nessuno? A mio avviso vi sono due ragioni che lo spiegano. Una di ordine teologico, e cioè la natura dell’uomo, per sua scelta, è stata macchiata dal peccato e, nella lotta che fa per potersi affrancare dalla schiavitù che ne è derivata, vi è anche quella del dover costantemente essere in guardia dal compiere atti che accarezzano la dialettica del male piuttosto che quella del bene. La seconda appare più umana, ma è evidentemente connessa alla prima. Il mettere al centro se stessi, assolutizzarne il senso e concepire il creato solo in funzione del soddisfacimento delle proprie bizzarrie, rende orbi e incapaci di stabilire il giusto. Il metro di misura se non trovato al di fuori di noi è sempre sballato. Per noi cristiani il canone è vivente, è Cristo. Se adottato, inevitabilmente, riceviamo la dote del buonsenso e realizziamo la nostra natura. Il dialogo prevale sulla guerra, l’amore non trova confine solo entro quelli che ci ricambiano ma si estende a tutti, anche a coloro che sono lontani, e soprattutto, invece di operare scene teatrali che alimentano polemiche da gossip, ci lasciamo guidare dalla ricerca del bene di tutti. Buon senso dunque, ingrediente necessario in tutto, politica, economia, religione, società, ma fondamentale per chi in questi teatri opera e li determina, cioè per tutti noi.
Alfonso D’Alessio
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