“Gli operatori del commercio in quest’ultimo periodo sembrano soltanto avere un atteggiamento conflittuale con chi è al governo della città, soprattutto sulla faccenda dell’isola pedonale – afferma il Presidente di Unimpresa Piana del Sele Donato Ciociola – Dovrebbero invece concentrarsi sui reali problemi del comparto, studiare misure che aiutino i negozianti che ancora resistono alla crisi a non fuggire da Battipaglia e fermare l’esodo dei franchising dalla città. Devono essere gli operatori stessi ad organizzarsi e a ragionare su strategie che possano aiutare ad arrestare la chiusura di esercizi commerciali e la diminuzione dei compratori. La nostra associazione sta perfezionando una serie di proposte che saranno poste all’attenzione degli operatori del commercio e dell’amministrazione comunale. Sono idee che vanno controcorrente rispetto al tradizionale modo di pensare dei commercianti e dei governati battipagliesi ma che secondo noi possono dare linfa vitale al settore e ad evitare che strade quali Via Mazzini, che una volta era una delle vie del commercio più fiorenti della provincia, possa diventare, come sta accadendo, una strada fantasma. Finora abbiamo pagato l’ostracismo di alcune realtà commerciali – continua Donato Ciociola, che è anche comproprietario della Libreria Mondadori situata in via Mazzini – paradossalmente di quelle più piccole, che non avendo grande peso economico, né una posizione rilevante all’interno della vetrina commerciale battipagliese, hanno sfruttato giornali e media per ritagliarsi una fetta di notorietà con polemiche inutili e controproducenti. Via Mazzini può essere rilanciata come il cuore pulsante della città con una chiusura al traffico concordata e l’organizzazione di spettacoli ed eventi in grado di attirare l’attenzione di cittadini e turisti, legandosi necessariamente alle bellezze storico-artistiche e naturali della zona”.
“E’ stato un anno duro quello appena passato per il commercio a Battipaglia, – dichiara Emilio Ferrara, esponente nazionale di Unimpresa – come testimoniava anche una ricerca dell’Ufficio del Commercio del Comune, secondo la quale l’anno scorso 124 attività commerciali sono cessate, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Un paio di anni fa era partito il progetto ormai naufragato di un Centro Commerciale Naturale nella centralissima via Mazzini che prevedeva lo stanziamento da parte della Regione di 240mila euro e, se fosse andato in porto, avrebbe consentito di animare un’area caratterizzata fino a pochi anni fa dalla forte presenza di esercizi commerciali ben avviati. Un’occasione persa dunque insidiata e fatalmente compromessa da disorganizzazione, personalismi e dalle solite polemiche. La grande distribuzione danneggia l’esistenza dei piccoli esercizi commerciali, è vero – continua Ferrara – ma non ci è consentito fermare il naturale corso del progresso, di cui i centri commerciali artificiali, come il Cilento Outlet Village, sono l’emblema. Siamo però autorizzati ad organizzarci, non solo per sopravvivere all’ondata del progresso, ma per ottimizzare una rete commerciale che deve costituire un’alternativa invitante per il consumatore”.
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