Da molto tempo in Italia si accatastano montagne di carte contenenti leggi e regolamenti di difficile interpretazione ed attuazione per cui dopo breve tempo vengono cambiate o dimenticate. La smania di legiferare in modo caotico, anche in campo economico e fiscale, ha provocato gravi danni alle imprese e a tutti i cittadini, oltre a screditare il mondo politico e istituzionale. I “fabbricanti” di norme si ispirano poco alle leggi naturali (alle quali si erano ispirati i padri della nostra Costituzione) in modo da risultare chiare, semplici e comprensibili al fine di tutelare i diritti dei cittadini. Anzi la incerta interpretazione delle leggi lascia spazio per essere aggirate da chi è in grado di pagare bravi e costosi avvocati. Le imprese che incappano nei meandri del fisco e della burocrazia sono costrette a chiudere, licenziare i lavoratori e fuggire all’estero, mentre migliaia e migliaia di cittadini che cadono nelle maglie della “giustizia” del nostro Bel Paese e sbattuti a marcire nelle patrie galere (spesso in attesa di giudizio) poi si sentono dire: “scusate ci siamo sbagliati”. La legge deve essere severa con i trasgressori, ma deve, nei paesi civili, conservare un volto umano, anche perché spesso chi viene buttato in galera ingiustamente e con modi barbari diventa veramente cattivo e si rivolta contro le istituzioni e la società. A volte ci sono personalità politiche che compiono gesti di solidarietà nei confronti di chi viene buttato in una cella (e si trova in precarie condizioni di salute) e invece di essere apprezzate per il gesto di umanità, vengono accusati da una masnada di “sapientoni”, (come è accaduto di recente anche a Ministri della nostra Repubblica). Purtroppo negli ultimi decenni c’è stato decadimento etico, nella società e nella politica, non solo in Italia. E’ indispensabile ed urgente che le forze sane (che costituiscono la maggioranza) si mobilitino e si impegnino per evitare la deriva della nostra civiltà. Concreti sintomi di risveglio si avvertono in modo molto chiaro e provengono principalmente dalle giovani generazioni pesantemente penalizzate da decisioni sbagliate di politica economica. Oggi i giovani lottano per scrollarsi da dosso la rassegnazione di rimanere imbrigliati nella nebbia che impedisce di vedere chiaramente la via di un loro futuro, che è anche il futuro dell’Italia e di tutta l’umanità. Di recente questa via è stata ricordata anche da Papa Francesco: rafforzare e portare avanti con piena convinzione e con forza la più grande e più bella rivoluzione iniziata duemila anni fa quella dell’amore, dell’amicizia e della solidarietà, fra tutti i componenti del genere umano.
Bruno Latella, presidente onorario Unimpresa
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