“Il caso dell’Ilva di Taranto è l’emblema dell’Italia con un blocco di uno dei più importanti siti industriali deciso dalla magistratura. Le denunce saranno certamente fondate e l’azione della procura della Repubblica ineccepibile, tuttavia non possiamo non constatare che restituiamo all’estero l’immagine di un Paese che viaggia con un passo lento: uno dei fattori per cui gli investimenti stranieri si tengono sempre più alla larga dei nostri confini”. Così il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commentando il sequestro degli impianti dell’Ilva ordinati ieri dalla magistratura.
Secondo Longobardi “di là dalle polemiche di stampo politico o squisitamente giudiziarie, per l’Ilva di Taranto è urgente trovare una soluzione. Le conseguenze dello stop all’impianto potrebbero essere drammatiche non solo a livello locale, ma per l’intera economia nazionale con tutto l’indotto che potrebbe saltare e decine di migliaia di posti di lavoro a rischio. È un problema serio che si innesta in una fase già drammatica per l’economia italiana, per il quale serve un impegno da parte di tutte le istituzioni. Lo stabilimento Ilva di Taranto deve essere messo in condizione di riaprire”.
Ufficio Stampa Unimpresa
a cura di Ago Press
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