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Imprese e Territori nel Contratto di rete

 

Autori: Giuseppe Capuano, Annalisa Tunisini, Maria Antonietta Conte, Tommaso Arrigo, Luciano Consolati, Giuseppe Granata, Thomas Tassani, Filippo De Lucia Lumeno.
Prefazione: Giuseppe De Lucia Lumeno
Titolo: Imprese e Territori nel Contratto di rete
Formato: 17×24
Anno: 2015
Editore: Giannini
Prezzo: gratuito
Monitorare a distanza di cinque anni dalla introduzione della legislazione dello strumento, le caratteristiche sia quantitative sia qualitative dei Contratti di rete realizzati dalle nostre imprese. Tutto ciò analizzandone le criticità e individuando delle proposte di policy che possano facilitare l’utilizzo, favorendone anche l’impatto economico. Questo l’obiettivo dello studio promosso da Unimpresa e realizzato da esperti provenienti da varie discipline (economisti, aziendalisti e giuristi) con il coordinamento dell’economista Giuseppe Capuano.
Con lo Small Business Act dell’Unione europea, accanto alla “politica industriale” più vicina alle esigenze della medio-grande impresa (MGI), si è introdotta una “nuova politica produttiva” riferita alle micro piccole imprese (MPI).
Il “modello di rete” è stato individuato come il modello organizzativo tra quelli maggiormente rispondenti alle esigenze delle nostre piccole imprese che potesse più facilmente favorire il superamento delle carenze strutturali presenti nel sistema produttivo.
il concetto di rete, dunque, dal nostro punto di vista, rappresenta un possibile ed efficace approccio alle questioni sollevate in precedenza. Esso vuol dire interdipendenza stabile e governata, che affida a un legame sicuro la possibilità di usare al meglio – in termini di risultati economici – la conoscenza posseduta dai suoi singoli nodi.
L’analisi si muove su tre piani differenti ma collegati tra loro: il primo, a livello meso, rappresenta un primo tentativo di incrociare i percorsi di sviluppo locale, territori e settori produttivi con la formazione e lo sviluppo dei Contratti di rete.
Il secondo, a livello micro, sottolinea l’importanza dei percorsi intrapresi dalle singole imprese secondo un approccio di tipo giuridico-aziendalistico.
Il terzo, al livello macro, mette in evidenza le differenze all’interno delle politiche di sviluppo regionale di due regioni importanti quali la Lombardia, con il Progetto Ergon, e la Campania.
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