Il repentino rialzo del costo del denaro deciso dalla Banca centrale europea sta provocando un aumento dei tassi d’interesse su tutti i tipi di prestiti. A pagarne le spese più consistenti sono soprattutto le imprese: tre su cinque, circa il 62% del totale, avrà seri problemi nell’immediato e nel futuro: la mancata pianificazione dei maggiori oneri finanziari per l’indebitamento, pertanto, potrebbe cagionare infatti una moltitudine di situazioni di difficoltà, crisi e dissesti. È quanto segnala il Centro studi di Unimpresa.
«Per l’imprenditoria italiana, quindi, in particolare per le aziende di minore dimensione, si profila un periodo estremamente complesso, come correttamente evidenziato dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli. L’incremento del costo dei finanziamenti bancari, infatti, sarà una zavorra sia per i rimborsi dei crediti già erogati sia un freno per nuovi prestiti, necessari soprattutto a sostenere gli investimenti, la crescita e la maggiore occupazione» commenta il vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora.
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