Cinque punti percentuali: di tanto si e’ ridotto, dal 2007 al 2011, il potere d’acquisto delle famiglie italiane. Una contrazione che, tuttavia, si e’ riflessa solo in parte sui consumi che in termini reali sono diminuiti solo dell’1,1%. Questo perche’, nei primi anni della crisi, le famiglie hanno intaccato il patrimonio e risparmiato meno nel tentativo di mantenere il proprio standard di vita. E’ quanto emerge dal Rapporto BES 2013, redatto dall’Istat e presentato questa mattina, presso la sede dell’Istituto di statistica, alla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nello stesso quadriennio, sottolinea l’Istituto di statistica, la propensione al risparmio e’ passata dal 15,5% al 12% per arrivare all’11,5% nel secondo trimestre del 2012. Nei primi 9 mesi del 2012 la quota delle famiglie indebitate, sostanzialmente stabile tra il 2008 e il 2011, ha segnato un balzo, passando dal 2,3% al 6,5%. Lo rileva il rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes) di Istat e Cnel, spiegando che il piu’ frequente ricorso al debito, generato in molti casi da mere esigenze di spesa, riguarda importi mediamente piu’ bassi.
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