“Il calo della produzione industriale dimostra che c’è un disperato bisogno di una cura choc per l’economia italiana. La legge di stabilità per il 2015, peraltro non ancora approvata definitivamente dall’Unione europea e quindi suscettibile di modifiche peggiorative sui saldi, contiene alcune norme positive, ma non sufficienti per consentire alle imprese e alle famiglie di guardare con speranza al futuro. I dati dell’Istat ci dicono che la recessione è ancora viva e che l’uscita dal tunnel della crisi non è affatto vicina: al governo di Matteo Renzi chiediamo di nuovo un impegno serio volto ad abbattere la pressione fiscale perché solo con una riduzione drastica del peso delle tasse, l’Italia può sperare di ripartire”. Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commentando i dati dell’Istat diffusi oggi secondo cui la produzione industriale a settembre è tornata a scendere, segnando un calo del 2,9% su base annua (dato più basso da settembre 2013) e dello 0,9% rispetto al mese di agosto.
Ufficio Stampa Unimpresa
a cura dell’Ago Press
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